Studio sugli impatti percepiti dagli apicoltori su ape e apicoltura e sulle azioni intraprese a causa del cambiamento climatico
Nell’ambito del progetto Interreg-Alcotra CClimaTT, il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA) dell’Università degli Studi di Torino ha condotto, negli anni 2018-2020, un’indagine qualitativa sulla percezione degli effetti dei cambiamenti climatici sull’ape da miele e le conseguenti modifiche di gestione dell’azienda apistica, coinvolgendo apicoltori di due zone della Provincia di Cuneo: il territorio del Parco fluviale Gesso e Stura e l’Unione di Comuni Colline di Langa e Barolo. Apicoltori scelti in queste zone per costituire due focus group hanno indicato diverse problematiche collegate a questo fenomeno: diminuzione delle risorse di nettare e di polline, riduzione o assenza di produzione di mieli tipici, indebolimento o perdita delle famiglie di api, maggiore infestazione dell’acaro varroa, diminuzione dell’impollinazione, difficoltà di sostegno delle aziende. Per contrastare tali situazioni, si sono rese necessarie azioni quali alimentazioni suppletive delle famiglie, nomadismo intensivo, tecniche più efficaci e sostenibili per il controllo della varroa, maggiore produzione di nuclei. Un’analisi SWOT ha inoltre messo in luce punti di forza, debolezze, opportunità e minacce indotti nelle aziende apistiche dal cambiamento climatico nonché le strategie di resilienza messe in atto, che tuttavia necessitano di supporto istituzionale ed economico.
Articolo (in inglese) di Vercelli et al. (2021)
Studi sui Ditteri
Nel corso del 2010, la dott.ssa Chiara Gerbaudo ha effettuato un studio preliminare per valutare l’entità e la composizione della fauna culicidica nei due laghetti situati in prossimità della Cascina Tetto Lupo.
Dallo studio è stato stabilito che non è necessario intervenire per limitare il numero di culicidi, che è risulta to molto contenuto e non costituisce una fonte di fastidio elevata.
Il laghetto, infatti, non ospita un numero preoccupante di zanzare. Inoltre gli appostamenti effettuati hanno evidenziato che il fastidio arrecato alle persone è molto limitato.
Studi sui Lepidotteri
A partire dall’estate 2006 si è svolto nel parco fluviale uno studio sulle farfalle autoctone diurne che ha portato all’individuazione di ben 52 specie di lepidotteri, tra queste è stata rinvenuta una rarissima farfalla soggetta a tutela: la Maculinea arion, presente nel Parco con la sottospecie Ligurica ma assente nel resto del Piemonte e sulla quale non esistono ancora studi specifici a livello italiano, la cui sopravvivenza è gravemente compromessa a causa di un ciclo di vita particolarmente complesso. Nel 2008 si è conclusa la prima parte dello studio che ha valutato lo stato di salute della popolazione presente nel parco e ha individuato alcune azioni di conservazione.
Abstract a cura di Chiara Gerbaudo
Studio sugli Odonati
Dal 2010 ha avuto inizio uno studio biennale sugli Odonati: oltre a fornire una checklist delle specie presenti e offrire un’analisi dello status delle popolazioni presenti si potranno acquisire utili informazioni sugli ecosistemi che le ospitano al fine di accrescere il patrimonio di conoscenze ambientali e naturalistiche relative al corridoio ecologico rappresentato dal Torrente Gesso.
Studio di inserimento dell’apicoltura nel parco fluviale
In collaborazione con l’Università di Torino – Facoltà di Agraria è stata condotta una ricerca biennale (2008-09) sulle api, importanti indicatori ecologici che consentono di caratterizzare adeguatamente gli ambienti, al fine anche di valorizzare l’apicoltura nel Parco fluviale Gesso e Stura sviluppandone gli aspetti scientifico, didattico e produttivo. Gli studi sono stati effettuati tramite rilevamenti diretti e indagini facenti capo a ricerche scientifiche, tesi di laurea, dati bibliografici e ad interviste a studiosi. Delle specie presenti, sono state indicate soprattutto quelle che possono diventare oggetto di misure gestionali. Il progetto consentirà, mediante l’utilizzo di uno specifico finanziamento regionale, di realizzare un apiario didattico a disposizione delle scolaresche e degli utenti del parco.
Macroinvertebrati acquatici e pedofauna, con cenni alla fauna terrestre, alle macrofite acquatiche e alla flora lichenica, nel Parco Fluviale di Gesso e Stura: III contributo A.R.P.A., anno 2008
Nel corso dell’anno 2008, l’A.R.P.A. ha effettuato sopralluoghi, campionamenti ed analisi mirati a integrare o completare il quadro di quelle conoscenze sul territorio del Parco Fluviale. Sono state condotte, tra le altre, analisi sulla pedofauna (QBS), in 13 punti del Parco, in corrispondenza di risorgive, canali o delle due principali aste fluviali. Si è rilevato come la fauna del Parco Fluviale cuneese riservi continui motivi d’interesse e se ne confermano la rilevanza scientifica e il significato in qualità d’indicatori ambientali.
Collaborazione di A.R.P.A. allo studio del Parco Fluviale di Cuneo: II contributo, anno 2007
Nel 2007 l’A.R.P.A. ha collaborato con il Parco Fluviale attraverso uno studio finalizzato alla delimitazione delle diverse tipologie ambientali e all’individuazione di un criterio di priorità d’indagine, basato sulle eventuali peculiarità presenti. Sono stati campionati i macroinvertebrati bentonici e gli artropodi nella zona lungo il transetto Sant’Anselmo – Tetto Stellino.
Studio preliminare per la valutazione integrata della qualità ambientale del costituendo Parco Fluviale di Cuneo: I contributo A.R.P.A., anno 2006
Lo studio, condotto dall’A.R.P.A., nel periodo tra ottobre e dicembre 2006, ha interessato nove stazioni di campionamento, di cui tre sul Torrente Gesso e sei sul fiume Stura. Si è scelto di portare avanti lo studio basandosi su analisi quali l’analisi delle acque (vedi sezione “monitoraggio delle acque”) e l’indice di Qualità Biologica del Suolo (QBS/Ar). Lo studio, in quanto preliminare, ha permesso di individuare una metodologia per gli studi condotti negli anni successivi, oltre a dare l’avvio ad un lavoro cartografico, consistente nella rappresentazione delle principali unità paesaggistiche dell’area del Parco.