L’Oasi, sorta su una ex area di cava, si estende su una superficie di circa 220.000 mq rappresentando una delle zone umide più importanti del territorio provinciale. Gli interventi di ripristino ambientale, iniziati nel 1996, hanno ricreato due bacini a profondità variabile, circondati da canneti, aree prative e boschi igrofili e mesofili che costituiscono l’habitat ideale per numerosi gruppi faunistici, in particolare per l’avifauna che frequenta il sito con oltre duecento specie. In corrispondenza dell’Oasi il corridoio fluviale si presenta con una buona fascia di vegetazione ripariale connessa alle zone agricole limitrofe tramite filari, siepi, fossi, canali.
L’associazione di volontariato “La Madonnina” gestisce l’oasi con finalità scientifiche, di conservazione e di implementazione della biodiversità dell’area, oltre che con finalità didattiche e divulgative. Sono stati infatti realizzati percorsi e strutture fruitive (capanni e una altana di osservazione) corredati da pannelli esplicativi che facilitano l’approfondimento delle conoscenze relative alle specie e agli habitat della zona.
L’oasi rientra, con gli Stagni di S. Lorenzo in comune di Fossano, all’interno dei confini della ZPS “Zone umide di Fossano e S. Albano Stura (codice IT1160059)”. La ZPS riconosce l’importanza degli ambienti umidi per la sosta di migratori acquatici e per la riproduzione di specie legate ai canneti: sono infatti state segnalate numerose specie in All. I della Direttiva habitat tra le quali numerosi anatidi, caradriformi e ardeidi che utilizzano gli stagni come siti di sosta ed alimentazione durante la migrazione. Presenti anche alcune specie legate alle ormai rare foreste di pianura.